venerdì 9 agosto 2013

WEB-LABORATORY "CAMPI DA GOLF A TENTIZZOS-Bosa/Italy ??? NO, GRAZIE,,,meglio, acqua e pane .

UNA RICERCA: TUTTI GLI IMPATTI DEI PERCORSI GOLFISTICI (update 6/6/2010)
 Crescono  in tutto il mondo i terreni dedicati al “green” ma anche un movimento internazionale antigolf
 CAMPI DA GOLF? NO, GRAZIE!

RICORSI ALL’UNIONE EUROPEA, LA V.I.A.
ED ENORMI COSTI DI GESTIONE LI FRENANO, MA  
IL GOVERNO BERLUSCONI SPINGE PER NUOVI PRATI “VERDI “CON UNA PIOGGIA DI SOLDI PUBBLICI

 IN ITALIA  QUARANTA  PROGETTI CONTESTATI
Legge Regionale Sard. 21 settembre 2011, n. 19
Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico:
http://www.regione.sardegna.it/j/v/1270?s=176708&v=2&c=&t=1&anno=

La legge regionale sul golf che permette di costruire case e alberghi vicino alle coste in violazione delle norme paesaggistiche, è stata impugnata dal governo davanti alla Corte costituzionale
http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2011/11/23/news/da-rifare-la-legge-sul-golf-niente-case-sulle-coste-1.3597077

                 WEB-LABORATORY Local/Global per lo sviluppo sostenibile e durevole .                      Programma/Progetto in gestazione (General Produce Coop.-impresa sociale tipo B)
redatto da Pietro Gosamo-General Produce Coop. ONULS
Bosa/Italy - Progetto: Social/Eco/Hub" SA TERRA E SU MARI" :a)realizzazione n. 300 mini case passive (n.1.200 posto letto) -Sotto progetto "BosaColores " -aree di : -Su Campu "e Mare", -Sa "Sea" -Sa Miniera de "Tentinzzos"



A cura di
Andrea Atzori
giornalista pubblicista,,
 laureato in Scienze Politiche all’Università di Cagliari
  tesi di laurea in
                                                                                             Politica dell'Ambiente                                                     -                                                                                           

- introduzione 
- la situazione in Italia
- costi, fallimenti e finanziamenti pubblici
- il consumo d’acqua 
- l’utilizzo dei pesticidi
- l’Unione Europea e l’impatto ambientale
- il dibattito nel mondo
- i promotori del golf
- nota dell’autore


 INTRODUZIONE

Proteste delle comunità locali da una parte,  dall’altra una pioggia di finanziamenti pubblici. Intorno al golf in Italia, ma non solo la disputa c’è, anche se forse non si vede in tutta la sua interezza.

Il governo Berlusconi, attraverso il neo Ministro Michela Vittoria Brambilla ha recentemente approvato ( Consiglio dei Ministri del 16 aprile 2010) un disegno di legge (che dovrà essere vagliato dal Parlamento) per incentivare il golf con soldi pubblici e favorirne lo sviluppo, anche all’interno di aree protette.http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/04/13/visualizza_new.html_1762483796.html

La relazione di presentazione del Ministero del Turismo del nuovo ddl: “Misure per incentivare il turismo sportivo tramite la diffusione del gioco del golf e la realizzazione di impianti golfistici  .

Il video della conferenza stampa del Ministro Brambilla che illustra il disegno di legge su golf (e nautica), può essere scaricato qui.
Numerose le reazioni politiche all’iniziativa del governo, quasi tutte negative: Sonia Alfano (IDV), LegambienteLega Nord e Pd.

  ovviamente le reazioni di Federgolf.

IL TESTO INTEGRALE DEL DISEGNO DI LEGGE         

DISEGNO DI LEGGE RECANTE LEGGE QUADRO PER LA PROMOZIONE
DEL TURISMO SPORTIVO E LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DA GOLF

ART. 1
 (Principi generali e obiettivi)
1. La presente legge ha lo scopo di qualificare l’offerta turistica sportiva in ambito nazionale ed internazionale e di promuovere la diffusione del gioco del golf e la realizzazione di impianti golfistici, nel rispetto del riparto delle competenze fra Stato e Regioni
2. Nel perseguimento delle finalità di cui al comma 1, il Ministro del turismo, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ed il Ministro per i beni e le attività culturali, e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, approva il piano di promozione del turismo sportivo, con particolare riferimento alla costruzione, ristrutturazione e manutenzione degli impianti sportivi dedicati alla pratica del golf. E’ fatta salva l’applicazione della disciplina vigente in tema di valutazione ambientale strategica.
3. Ai fini della predisposizione del piano di cui al comma 2, le Regioni, sentiti gli enti locali, e d’intesa con gli enti parco nazionali e gli enti gestori delle aree marine protette, individuano i siti più idonei a costituire area di sedime degli impianti golfistici; a tal fine accertano altresì la relativa capacità ricettiva attuale e potenziale, verificando in particolare la varietà dell’offerta ricettiva.
ART. 2
(Requisiti degli impianti)
1. Gli impianti, destinati alla pratica del gioco del golf, sono realizzati in conformità alle norme di legge, con particolare riferimento a quelle di tutela ambientale culturale e paesaggistica, di sicurezza, igiene e superamento delle barriere architettoniche, nonché delle norme tecniche per le costruzioni e delle norme in materia di impiantistica sportiva e di percorsi di golf stabilite dal Comitato olimpico nazionale italiano (C.O.N.I.), dalla Federazione italiana golf e dalla International Golf Federation (IGF). Inoltre, nella realizzazione degli impianti va garantito il ricorso alle tecnologie per il risparmio energetico.
2. L’impianto golfistico si inserisce nel pieno rispetto del contesto ambientale ed integrato con le infrastrutture e i servizi eventualmente esistenti nel territorio, rispettando le esigenze connesse all’accessibilità e fruibilità dei diversi spazi, in relazione al tipo di destinazione ed utenza previste.
ART. 3
(Incentivazione alla realizzazione di strutture di ricezione turistica collegate all'impianto golfistico)
1. Le Regioni, sentiti gli enti locali, e d’intesa con gli enti parco nazionali e gli enti gestori delle aree marine protette, promuovono l’individuazione di procedure acceleratorie e di semplificazione amministrativa volte a consentire ai soggetti privati che realizzino impianti golfistici rispondenti ai requisiti di cui all’articolo 2, la possibilità di edificare, solo successivamente alla costruzione del campo da gioco, strutture di ricezione turistica. Tali strutture sono rispondenti ai requisiti ambientali e di risparmio energetico.
2. È fatto divieto, ai soggetti privati che costruiscono strutture di ricezione turistica collegate all’impianto golfistico, di vendere totalmente o parzialmente le predette strutture per un periodo di cinque anni successivi alla messa in esercizio del campo da golf, fatto salvo il caso in cui l’acquirente compartecipi finanziariamente alla gestione e al corretto funzionamento dell'impianto golfistico.
ART. 4
(Realizzazione di impianti golfistici)
1. Allo scopo di agevolare la costruzione sul territorio nazionale di impianti destinati alla pratica golfistica, nell’ambito del piano di promozione unitaria del turismo sportivo, di cui all’articolo 1 comma 2, sono introdotte le seguenti deroghe alla normativa statale:
a) gli impianti golfistici, aventi le caratteristiche di cui all’articolo 2, possono essere realizzati nell’ambito delle aree sottoposte alle prescrizioni di tutela indiretta di cui all’articolo 45 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, previo parere favorevole della competente soprintendenza;
b) gli impianti golfistici, aventi le caratteristiche di cui all’articolo 2, possono essere realizzati nell’ambito delle aree naturali protette di cui alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e successive modificazioni, previo nulla osta dell’ente parco nazionale e dell’ente gestore delle aree marine protette;
c) per la realizzazione degli impianti golfistici, aventi le caratteristiche di cui all’articolo 2, in caso di necessaria adozione dell’autorizzazione paesaggistica si applica la procedura semplificata di cui all’articolo 146, comma 9, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;
d) gli impianti golfistici, aventi le caratteristiche di cui all’articolo 2, possono essere realizzati nell’ambito delle aree ricomprese nei piani di bacino di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, previo parere favorevole della competente Autorità di bacino.

2. L’applicazione delle deroghe alla normativa statale di cui al comma 1 è subordinata alla realizzazione di impianti golfistici con un percorso minimo di diciotto buche rispondenti a criteri di flessibilità che li rendano adatti ai diversi tipi di competizione e di livello golfistici.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Le proteste contro i campi da golf crescono in tutto il mondo e  toccano anche l’Italia. Dopo la realizzazione di un numero enorme di strutture golfistiche: oltre 33.700 sono i campi nel mondo esistenti,  (oltre 6.200 in Europa e 384 in Italia), crescono le proposte dei privati, spesso sponsorizzate proprio da finanziamenti pubblici. 

 La crescita dei tappeti erbosi negli ultimi 20 anni e’ stata davvero enorme: dai  2900 nel 1985, i campi sono diventati attuali 6.200 (dato 2002 European Golf Association ).

Il numero complessivo di appassionati e’ stimato oggi in 70 milioni, dei quali 6.5 milioni di persone in Europa e 3 milioni e mezzo di questi iscritti regolarmente ad un club.


 In Italia i circoli sono 183, per un totale di 384 percorsi, compresi campi pratica e  promozionali; 71.000 sono i golfisti italiani tesserati.(dati  da settimanale Vita 14 maggio 2010 http://www.antigolf.org/vita.pdf )

In un anno gli impianti per il gioco del golf in Italia sono cresciuti di 18 unità: dai 285 del  2002, ai 303 del 2003.
   Ogni campo in media (18 buche) si porta via (in consumo territoriale) dai cinquanta ai sessanta ettari; solo nel vecchio continente, stiamo parlando, di  oltre 300.000  ettari di terreno adibiti a percorsi colorati di verde e pieni di buche.
Con l’aumento esponenziale dei campi se ne vanno dunque spazio, terre e acqua, ma la valutazione dell’impatto ambientale rimane ancora un optional ed ecco spiegato come le opposizioni crescano e si  organizzino.

I cittadini cominciano a riunirsi  in comitati, con (o senza) l’aiuto di associazioni e raramente di qualche isolato esponente politico locale e iniziano così a far sentire la loro opposizione al boom dei “green”. I motivi di dissenso e preoccupazione non mancano. Le prime storiche opposizioni alle strutture de golf sono nate in centro-america nel Messico e soprattutto in Asia, dove e’ sorto addirittura un movimento mondiale contro i nuovi campi da golf (GAM, Global Antigolf Movement)su impulso di un giapponese, ex golfista, Gen Morita. 

Ma come mai i campi da golf fanno  paura e vengono contestati? Per quali motivi in tutti i continenti dei cittadini arrivano ad opporsi, anche duramente, alla diffusione esponenziale di questi  nuovi terreni da gioco?
Come mai persino  un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che persegue la promozione della giustizia sociale e il riconoscimento dei diritti umani nel lavoro, l’OIL (l’Organizzazione Mondiale del Lavoro), si esprime in maniera molto critica?

 “La realizzazione  di percorsi golfistici e’ stata un disastro in molti paesi (Filippine, Indonesia, etc) accentuando la penuria d’acqua, attraverso l’espropriazione di terre e la deforestazione , al punto di suscitare la nascita di un movimento internazionale di resistenza, il Global Antigolf  Network
(n.39 giugno 2001, magazine OIL, dedicato al turismo socialmente responsabile).

Questa saggio si propone di cercare una risposta a questi interrogativi e di proporre anche alcune possibili modifiche della normativa italiana sulla Valutazione dell’Impatto Ambientale.

Le risposte ai nostri quesiti possono essere varie e differenti a seconda dei continenti e dei siti, ma le situazioni ritrovano notevoli  analogie e similitudini. Tra queste sicuramente il legame intrinseco di tutti i percorsi golfistici con operazioni immobiliari (spesso speculative), le problematiche riguardanti l’utilizzo d’acqua, eccessivo consumo necessario alla manutenzione della struttura (molte volte proposte in zone siccitose), rischio di salinizzazione della falda nelle zone costiere e possibile inquinamento da pesticidi. Altri motivi di forte opposizione sono  il potenziale pericolo per le  aree di alto valore naturalistico (boschi, foreste, laghi e zone umide) e il conflitto con le attività economiche preesistenti (agricoltura e allevamento in particolare).
Che le preoccupazioni di un incontrollata moda siano crescenti anche in Italia è dimostrato anche dal contenuto di una pubblicazione datata gennaio 2003, realizzata dall’ Autorità Ambientale della Regione Puglia, scaricabile al sito Internet

Le conclusioni della propagandistica brochure (che più volte citeremo), forse troppo  timorosa di non far perdere alla Regione i finanziamenti pubblici del POR (Piano Operativo Regionale) per la realizzazione di nuovi campi, sono però ovviamente del tutto  ottimistiche.

 LA SITUAZIONE IN ITALIA
 Dalla nostra ricerca emerge in maniera documentale che in Italia, negli ultimi anni, sono almeno circa quaranta i comuni dove in qualche modo il progetto di un nuovo campo da golf è stato al centro di forti polemiche pubbliche303 invece, lo ricordiamo,  sono i campi da golf già realizzati nel nostro paese.
Dall'esame dei numeri statistici del golf italiano nel 2003 (resi disponibili dalla Federazione Italiana Golf –FIG), il dato tendenzialmente più preoccupante ai fini del presente lavoro é rappresentato dalla constatazione che la crescita degli impianti di gioco, anche lo scorso anno, é stata superiore alla crescita dei giocatori.
Ovvero nonostante non crescano i giocatori (71.000 secondo gli ultimi dati), continuano in maniera ingiustificata a moltiplicarsi i campi.
Si è così ulteriormente abbassata la media di giocatori per impianto, un numero che ci vede storicamente nelle ultime posizioni nel mondo. La media di golfisti rispetto alla popolazione italiana rimane ancorata allo 0,12% contro la media europea dello 0,94% e quella mondiale dell'1,07%.

La media di giocatori per campo è di 234, mentre la media europea è di 1.031 giocatori per campo e quella mondiale è di 1.848 giocatori per campo. Per la precisione, in base alle statistiche, nel 2003 in Italia gli impianti per il gioco del golf sono cresciuti di 18 unità passando in un anno da 285 a 303 (+ 6,3 %).
La media italiana è di 234 giocatori per campo: la più bassa in Europa.
 Troppi campi dunque per pochi giocatori. Forse anche per questo sono molte più di quante si possa pensare le situazioni locali di conflitto giuridico-politico legate al golf. Le polemiche intorno al golf crescono.

Numerosi sono infatti i casi nei quali i cittadini comuni si sono espressi in assemblee, dibattiti, raccolte di firme, manifestazioni, partecipazioni a provvedimenti di Valutazione d’Impatto Ambientale, esposti alla magistratura e varie azioni legali.
In qualche caso si sono svolti anche dei referendum locali.
  Ma  torniamo alla situazione odierna, Regione per Regione.
Caso per caso, in questo nostro sommario elenco (dal Trentino, alla Sardegna), citiamo i comuni italiani dove si sono registrate  le principali opposizioni alla realizzazione di nuovi  golf o comunque dove ci sono state delle pubbliche discussioni. 

TRENTINO ALTO ADIGE

-Folgaria
Cresce la protesta, nella piccola frazione di Perpruneri. Perché l'ampliamento del campo da golf, che finirà di fatto per chiudere al libero passaggio un'ampia porzione dei prati attualmente fruibili da tutti, non piace a chi quel territorio lo vive da anni

-Marocche di Dro (Dro, provincia di Trento)
Polemiche e opposizioni a non finire apparentemente concluse con una vera e propria   vittoria popolare degli antigolf.
Marocche è il primo comune italiano che ha chiamato i propri cittadini alle urne per esprimersi sull’opportunità di realizzare un campo da golf.
Contro il campo di Marocche , località presso Dro a 5 Km da Riva del Garda, la mobilitazione era  stata imponente,ma la vicenda sembra ancora aperta. Nonostante il referendum comunale, indetto dai consiglieri comunali contrari al progetto, abbia dato un chiaro responso negativo, i proponenti il percorso golfistico ancora non si arrendono.
 Il 14 novembre 1999 il green venne infatti bocciato da circa il 55% degli elettori del comune.
“Democrazia e ambiente sono irrisi, quando a distanza di due anni dal referendum popolare che aveva espresso una volontà contraria, si ripropone il campo da golf nel biotopo delle Marocche di Dro.
La vicenda ha  ancora vasta eco sui giornali e su Internet .

-Tenno (Trento)
Il referendum sembrerebbe essere  lo strumento più diffuso ed efficace nell’alto Garda, stavolta sono stati direttamente i cittadini a raccogliere le firme necessarie, a termini di Statuto comunale, per dare la possibilità a tutti di esprimersi.
Sara’ così forse  Tenno il secondo comune italiano, dopo Marocche, a effettuare un referendum comunale proprio sull’opportunità di realizzare o meno un percorso golfistico.   
 Ecco una sintetica cronistoria della vicenda.
  
Nei primi giorni di luglio del 2002 l'Amministrazione Comunale di Tenno discute in Consiglio la realizzazione di un campo da golf 18 buche stabilendo in breve termine (in data 23 luglio 2002) l'adozione della III variante al PRG - Campo da Golf.
Seguono nel frattempo numerose prese di posizione da parte dei cittadini sulla stampa locale nei confronti dell'Amministrazione per la totale assenza d'informazione del progetto medesimo verso la popolazione residente.
Grazie al clamore suscitato da questi interventi, l'Amministrazione torna sui suoi passi revocando dall'ordine del giorno la questione in oggetto e decide quindi di indire una assemblea pubblica per correre ai ripari.
Anziché accertarsi dell'opinione pubblica viene mostrato un progetto dettagliato di un Campo da Golf illustrato dall'arch. Giorgio Losi.
In concomitanza a questi eventi nasce tra diversi elettori la necessità si una consultazione popolare. Segue in seconda convocazione l'adozione della III variante al PRG per la realizzazione di un campo golf 18 buche votata in minoranza ( 7 consiglieri su 15 ).

In data 13 settembre 2002 si costituisce il Comitato Pro-Referendum di Tenno che comincia a lavorare per una consultazione popolare  per opporsi al progetto attraverso volantinaggio informativo, articoli sui giornali, assemblee e riunioni, osservazioni al progetto stesso. Il  Comitato è coordinato da Emiliano Faccio.

Il quesito proposto "volete che sia costruito un Campo da Golf nel Comune di Tenno?" viene ammesso dalla Commissione Referendaria in data 11 ottobre 2002. Ai sensi dell'Art. 13 del Regolamento Comunale per la partecipazione e la consultazione dei cittadini si procede alla raccolta delle 150 firme di presentazione degli iscritti nelle liste elettorali del Comune.La raccolta delle suddette firme si conclude in data 03 dicembre 2002 con verifica positiva da parte della Commissione Referendaria tramite lettera n.6180 di data 23 dicembre 2002. 

Con delibera n. 54 di data 18 dicembre 2002 viene approvata da parte del Comune di Tenno, sempre in seconda convocazione, l'adozione definitiva III variante al PRG per la realizzazione di un campo da golf 18 buche in C.C. Ville del Monte e C.C. Pranzo.
Seguono incontri tra il Comitato ed il Comune dove viene chiesto insistentemente al Sindaco di indire il referendum prima di una decisione della Provincia che di recente ha approvato una parte del progetto golf.
 Le osservazioni critiche del Comitato al progetto presentato, hanno avuto esito solo in parte positivo poiché il servizio geologico ha dato parere sfavorevole visto che parte del progetto interesserebbe la zona frana, ma il parere non è definitivo e il servizio idrologico non ha dato però parere negativo. Le 9 buche previste a ridosso del lago di Tenno, del borgo medievale di Canale e che congloberanno l'intero abitato di Mattoni sono state così recentemente approvate dalla provincia.

Il lavoro del Comitato continua nell’aprile 2004, obiettivo rimane quello dello svolgimento di un referendum per far tornare la parola direttamente ai cittadini.

Intanto a
-Pietramurata, un'altro paese trentino della valle dei laghi, è stato realizzato un piccolo campo prova (3 buche) su iniziativa (e soldi) di privati , inaugurato con tutti gli onori e in pompa magna, con gli assessori che auspicavano quanto prima la realizzione di un vero 18 buche, ma al primo acquazzone c'è stato uno smottamento che ha interessato parte dell'area del campo.

-Tonadico (provincia di Trento): vasto il dibattito suscitato dal progetto nella Val dei Canali.


Il 6 novembre 2003 si è svolta un’assemblea popolare di cui da notizia il quotidiano l’Adige del giorno successivo.

Più che dibattito, c´è stata una chilometrica esposizione del progetto, circoscritto alle 9 buche ma di fatto tendente alle 18, e l´elencazione delle varie tappe burocratiche e temporali nei vari passaggi di competenze. Poco spazio al resto.
“Primiero viva” ha presentato un documento di nutrite e puntuali osservazioni negative, depositate entro i termini al Via e in parte analizzate nel corso della serata da Daniele Gubert. Altri pareri sono arrivati o stanno arrivando al Via dal Comprensorio (“parere positivo - è la risposta finale - precisando che esso non costituisce premessa per la partecipazione finanziaria degli enti locali, in quanto non esistono sufficienti elementi di ordine economico a supporto dell´intervento”) e dal Parco. Parco, che per bocca del suo presidente Sergio Bancher, ha sottolineato come non possano esserci spazi per un ripensamento: “Quella è la confermata destinazione urbanistica della zona, ci piaccia o non ci piaccia”. Parco che, carta-parere canta, solleva, però, delle perplessità: “Soltanto avvalendosi di una più accurata analisi di tutti gli aspetti del progetto si potrebbero esprimere valutazioni conclusive più verificate. Valutazioni che, comunque, spettano sostanzialmente ad altri. La preminenza delle priorità da perseguire inciderà in termini concreti sulle complessive valenze ambientali del territorio interessato”Non ci sono timori finanziari nell’affrontare l´avventura di 1.500.000 euro
.”  

dal sito
   Per il medesimo progetto in Val Canali, il 22 ottobre 2003 la Società Alpinistica Tridentina (S.A.T.) ha partecipato alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale presentando nelle sue puntali osservazioni scritte, una netta contestazione del  sito individuato. Il testo completo di 14 pagine è scaricabile al sito Internet


-Pieve Tesino (Provincia di Trento)
Con una procedura semplificata di VIA la Giunta provinciale di Trento ha dato il suo assenso, il 18 agosto 2000, con prescrizioni, all’ampliamento a 9 buche del Golf Club La Farfalla sul Col Danè.

-Prato allo Stelvio (Provincia di Bolzano)
A sollevare le critiche è una pubblicazione della CIPRA, la Commissione  Internazionale per la protezione delle Alpi.

 Negli ultimi tempi gli operatori economici e turistici  parlano Della      costruzione di un campo da golf a Prato allo Stelvio in Val Venosta. Un tale progetto comporterebbe la distruzione definitiva del più grande delta fluviale del Sudtirolo e delle sue praterie aride. Il Prader Sand rappresenta, secondo le Direttive Flora Fauna e Habitat dell'UE, un habitat di importanza prioritaria e va quindi assolutamente protetto. Un campo da golf distruggerebbe per sempre il peculiare paesaggio nonché specie animali e vegetali rare che in altre aree del Sudtirolo e dell'Europa Centrale si sono già estinte. Per la popolazione locale e per i turisti questo ambiente ha un valore inestimabile quale area ricreativa dalle caratteristiche uniche.
L'intero territorio di Prato allo Stelvio è situato all'interno del Parco nazionale dello Stelvio. Appena due anni fa è stato presentato con grande entusiasmo alle associazioni ambientaliste il progetto del Parco Nazionale "Aquaprad". Allora si era parlato di costruire una casa del parco e di conservare l'habitat del Prader Sand.
Il campo da golf significherebbe la fine di una parte fondamentale del progetto "Aquaprad". Il Dachverband für Natur- und Umweltschutz, il Club alpino del Sudtirolo, il Landesverband für Heimatpflege e l'Associazione dei biologi del Sudtirolo hanno rivolto un appello ai responsabili affinché si impegnino con decisione per uno sviluppo all'interno del Parco nazionale secondo il modello dell'"Aquaprad" e rinuncino definitivamente al progetto del campo da golf nel Prader Sand.
da CIPRA-Info 61 (agosto 2001) da  Libro nero, articolo Evelyn Tappeiner, CIPRA-Sudtirolo

-Brunico (provincia di Bolzano)

La Provincia autonoma di Bolzano ha approvato il 9 dicembre 2003 l’ampliamento di un progetto esistente da 6 a 18 buche del campo di Riscone.
Interessante evidenziare che la Giunta Provinciale ha deliberato l’approvazione in seguito ad aver consultato il Comitato Provinciale VIA (Valutazione Impatto Ambientale).La delibera n.4530 può essere letta al sito della Regione Trentino Alto Adige  

 FRIULI VENEZIA GIULIA
 -Trieste: la polemica, anche nel 2003, tra WWF e amministrazione comunale monta per il raddoppio del campo da golf di Padriciano

La sezione WWF di Trieste ha espresso un giudizio negativo sul progetto di “raddoppio“ (da 9 a 18 buche, su una superficie che passarebbe da circa 22 a 45 ettari) del campo di golf di Padriciano, sul Carso triestino. Lo ha fatto esprimendosi – nelle osservazioni nell’ambito della procedura di VIA – sugli elaborati integrativi presentati dal “Golf Club Trieste”. Il progetto è stato in effetti modificato rispetto alla prima versione, allo scopo di ridurre il sacrificio di ambienti naturali che aveva motivato vari pareri negativi (tra i quali quello del WWF, espresso la scorsa estate). Il WWF osserva però che anche il nuovo progetto, se realizzato, comporterebbe rilevanti sacrifici di aree boscate e prati, comprese alcune di particolare valore naturalistico per la presenza di biocenosi pregiate dell’ambiente carsico. Inoltre il progetto prevede che una parte delle perdite di questi ambienti naturali siano “compensate” da altri interventi (creazione di un laghetto, manutenzione mediante pascolamento di aree di landa carsica), indicati però assai sommariamente : il WWF osserva che non esiste alcuna garanzia sull’effettiva attuazione ed efficacia di tali compensazioni. In ogni caso, anche se ciò venisse realizzato, rimane il fatto che un danno naturalistico rilevante si produrrebbe nelle aree interessate dal progetto, il quale riguarda pur sempre una struttura destinata ad attività ludiche di élite, priva anche di ricadute socio-economiche.

Una commissione di mitigazione per gli effetti causati dall'ampliamento del campo da golf sull'ambiente naturale è al lavoro.

 -Forni di Sopra (Udine)Il progetto c’è, ma al momento risulta essere stato bocciato a furor di popolo. A dire il vero esiste virtualmente su Internet con il sito  del Golf Club Forni di Sopra, con tanto di foto di Tiger Wood,  e varie pagine web, ma il campo non esiste.
Nei terreni individuati vi era un frazionamento troppo fitto di proprietà private che sarebbe risultato difficile espropriare o contattare i proprietari per proposte economiche visto che molti di essi appunto non risiedono nel comune.

Diverse le associazioni che si sono battute contro la realizzazione del percorso:“La Casina & Masaroul” di Forni di Sopra, Andrazza, “For  da  Difiendi” e “La Casina da Vich”di Vico.

I proprietari della terra interessata al progetto si sono riuniti in apposito Comitato chiamato  “For  da  Difiendi”. Così la proposta ai proprietari della terra da parte della srl ”Investforgolf” di affittare  un’estensione di 55 ha. (una proprietà non governabile che non sarà mai più dei locali) per trent’anni (rinnovabili) a £. 33 al mq/anno, o se volete a Euro 0,017 mq/anno è stata di fatto respinta definitivamente.
  Per il  Comitato i terreni rendono di più al paese se vedono realizzarsi i progetti in atto relativi all’agriturismo, alla gestione faunistica unita al Parco Ragionale, al turismo culturale legato ai notevoli resti del “Castello di Sacuidich”.

In una lettera di un sostenitore del golf, pubblicata sul quotidiano Il Messaggero Veneto il 04/01/2002  si legge che :

“L’anno scorso il progetto di Forni di Sopra fu osteggiato a tal punto che i promotori si spostarono ad Arta Terme sperando di trovare un’aria migliore.”

Sempre la stessa lettera del golfista, pubblicata dal quotidiano di Udine nel 2002, cita altre tre bocciature di percorsi golfistici  in Friuli: PalmanovaLatisana e  la stessa Arta Terme.


VENETO
 -Cortina d’Ampezzo  
Il caso e’ finito sulle pagine del settimanale nazionale Panorama con un articolo di Giacomo Amadori (n.12 del 21/3/2002). In pericolo è il bosco di Fraina Noulù a pochi centinaia di metri dal centro di Cortina d’Ampezzo. Il progetto sembrerebbe in via di approvazione del comune, ma incontra, fra le altre, le opposizioni dei proprietari dei terreni su cui dovrebbe sorgere. http://www.mondadori.com/panorama/area- 2/10052_1.html
la pagina web è stata rimossa dal sito del settimanale, ma può comunque essere letta qui

  Il Promotore è l’Associazione Golf Cortina s.r.l. attraverso l’ex presidente Giovanni Dibona, che ha presentato in comune un progetto per la realizzazione di un percorso golfistico di 18 buche su 66 ettari nell’ampia zona di Fraina, compresa fra l’Hotel Miramonti e l’Hotel Cristallo. Il progetto prevede l’occupazione di 54,296 mq di bosco regoliero (vedi nota) (circa 5 Ha) e di 61 ettari di terreno privato.
I movimenti di terra saranno notevoli, infatti, solo su terreno regoliero si prevedono scavi per 28.305 mc, in zona a rischio idrogeologico, con taglio di 2.080 alberi d’alto fusto, per un totale di 1.314,62 mc. di legname stimato. Le specie tagliate saranno soprattutto di larice (874 piante/792 mc.), piante d’elite in alta montagna, pioniere e consolidatrici del suolo.
Non ben definita appare la sorte dei restanti 61 ha di terra di proprietà privata .
Sabato 6 settembre 2003 l’Assemblea straordinaria delle Regole di Cortina (vedi nota) è stata chiamata a votare il progetto di realizzazione del nuovo campo da Golf a 18 buche in località Peziè-Noulù. Con 558 favorevoli e 171 contrari, è stato dato un primo via libera non senza perplessità. Vengono concessi in gestione  5 ettari di terreno regoliero, per la durata di 30 anni all’associazione Golf Cortina, e in questa terra dovrebbe venir edificata per un volume massimo di 3.000 mc. con altezza di 2 piani compreso il sottotetto, la Club House. Sono anche previsti parcheggi per una misura complessiva di almeno 150 posti auto e manufatti vari (tettoie per il campo pratica). Le Regole chiedono di rispettare il principio del minimo impatto ambientale sui loro terreni, in seguito all’affermazione del presidente delle Regole Cesare Lacedelli, che per mantenere il green verrà fatto uso di sostanze chimiche. (Corriere delle Alpi del 7 settembre 2003) 
L’area interessata dal progetto vedrebbe la presenza di due pSIC (Siti Interesse Comunitario) ai sensi dalla Direttiva Habitat 92/43, compresi all’interno del perimetro del progetto (sup.tot. complessiva di circa 5 Ha). Si tratta di due zone umide di singolare ricchezza floristica e faunistica, posizionati a valle.
Il Presidente del comitato promotore, il regoliere Giovanni Di Bona, noto maestro di sci, è stato recentemente sostituito da De Longhi ( casa di elettrodomestici).
 Nel dicembre 2003 è nato  il Comitato “Emergenza Difesa Terra” con  primo dossier attualmente in produzione e una raccolta firme di esplicita opposizione alla realizzazione del campo da Golf a 18 buche in località Fraina- Noulù. Al Comitato ha aderito l’attore Paolo Villaggio (Corriere delle Alpi 14 marzo 2004).
Anche il settimanale Mondo Agricolo Veneto si è occupato di questo caso.
 Nota:
Le “Regole”d’Ampezzo  gestiscono la circostante proprietà collettiva agro-silvo- pastorale.Si tratta di una proprietà collettiva che sta fra il diritto pubblico  e quello privato, indivisibile e inalienabile. Non può essere venduta ne divisa e la destinazione d’uso deve restare tale e quale.


 -Peschiera e Castelnuovo del Garda (Verona)
Una denuncia alla magistratura, Procura della Repubblica di Verona, in questo caso e’ partita direttamente dai Verdi Europei,  a farla e’ stata la coopresidente del gruppo parlamentare italiana ed eletta in Belgio, Monica Frassoni. Promotrice del progetto che prevede ancora una volta anche volumetrie residenziali, la società Di Canossa Matilde srl all’interno del piano di lottizzazione comunale Golf Club Villa Paradiso. Parte del progetto ricade nel Parco Regionale del Mincio.

-S. Martino Buon Albergo (provincia di Verona)
 Magistratura e Comune sono intervenute per la demolizione di abusi edilizi ed ambientali legati ad un campo da golf.
L’ufficio tecnico comunale del Comune Veneto ha ordinato alla tenuta Musella spa, a Gianluigi Leardini e a Carlo Alberto Pagliarini di «demolire le opere costruite irregolarmente e riportare i luoghi modificati senza autorizzazione allo stato originario»: non possono essere sanati, afferma il Comune, gli abusi edilizi e ambientali che riguardano i fabbricati e i terreni sequestrati il 9 ottobre 2000 dal tribunale di Verona, affidati in custodia dal giudice Schiavon all’agronomo Pagliarini e oggetto dei contratti preliminari tra tenuta Musella spa e l’agricoltore Gianluigi Leardini. «Rimuovere l’impianto che alimenta il lago artificiale», ordina quindi il Comune, «sistemare la fossa Draga, piantare gli alberi tagliati nel bosco, distruggere tutti i ponti in legno e quello in tubi di cemento, ripristinare gli interni dell’edificio della corte Tetra», quello che ospitava la sede del circolo di golf, e ancora «destinare di nuovo all’agricoltura il piazzale vicino, abbattere la tettoia utilizzata dai soci per gli allenamenti, utilizzare i fondi che costituiscono il campo di golf per l’attività agricola e non più per quella sportiva».Anche la conferenza dei servizi convocata il 13 giugno - che riuniva sindaco, Soprintendenza ai beni ambientali e monumentali di Verona, Provincia, ufficio tecnico comunale, Forestale, Genio civile e Consorzio di bonifica - discutendo le sanzioni sui cambiamenti fatti in Musella senza permessi, aveva deciso di
 «vietare l’esercizio dell’attività sportiva golfistica».


 La Commissione Comunale Edilizia Integrata nella seduta del 6.06.2000 relativamente ad "Accertamento opere edilizie abusive in Località Musella - Campo da golf e accessori - " si é così espressa:
Innanzi tutto si premette che l'abuso è stato realizzato in area soggetta ai Vincoli Ambientale - Paesaggistico e le caratteristiche degli interventi realizzati sul territorio sono tali da configurare una attività sportiva di carattere pubblico e ciò troverebbe conferma anche nell'avvenuta affiliazione alla Federazione Italiana Golf. Trattandosi pertanto di attività comportante un diverso carico urbanistico tipico di una Zona Territoriale Omogenea "F" piuttosto che di una attività rurale interna alla Zona "E" Agricola, e trattandosi di attività di trasformazione territoriale , questa va assoggettata a Concessione edilizia , l'intervento quindi è realizzato in difformità dalla destinazione di piano e quindi ai sensi dell'art. 92 L.R. 61/85 è prevista la demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi. Si ravvisa il danno ambientale solo sugli interventi edilizi effettuati su Corte Tetra e sui ponti . La C.C.E.I. ritiene opportuno applicare l'art. 92 della L.R. 61/85 con l'Ordinanza di demolizione ed il ripristino dei luoghi. La C.C.E.I. ritiene opportuno che un legale verifichi il percorso procedurale sopra esposto e le conclusioni proposte supportando il suo parere con adeguate motivazioni anche tenuto presente il disposto dell'art. 9 delle Norme di Attuazione della Variante al P.R.G. Musella , che prevede procedure più restrittive rispetto a quelle di Legge per l'Autorizzazione e la Concessione di interventi edilizi";

Testo tratto dalla delibera di Giunta Comunale per l’assunzione spesa per parere legale  in merito alle opere abusive delle Ditte  Tenuta Musella s.p.a.– Leardini,  dal sito



PIEMONTE
-Momperone (Alessandria)
E’ polemica su un progetto che dovrebbe essere finanziato dalla Regione Piemonte per sei milioni di euro. I Comitati Scrivia ospitano un articolo di AntonelloBrunetti.
Il consigliere regionale dei Verdi Enrico Morioni è primo firmatario di un’interrogazione presentata il 22 ottobre 2003.
Alcune osservazioni sul progettato campo sono stilate da Giuseppe Raggi al sito Internet


-Macugnaga (Verbania)
Il circolo Verbano di Legambiente di Verbania, Piemonte, con la presidente la d.ssa Amelia Alberti, interviene in aperta contestazione di un campo da golf a Macugnaga con delle osservazione alla variante del Piano Regolatore.


-Sizzano (Novara)
 Ricorso al TAR presentato dal WWF contro la costruzione del complesso alberghiero-turistico a Sizzano, con annesso impianto golfistico (Piemonte) .

Sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte le motivazioni che escludono la VIA per il campo da golf

LOMBARDIA
-Varese
Non poche le polemiche che hanno accompagnato la realizzazione del campo a Cascina Belmonte.Nonostante pareri legali negativi il campo è stato realizzato.Nella  Denuncia di inizio attività da parte del proprietario del terreno si parla di “sistemazione agricola atta a consentire il gioco del golf  come da descrizione ed elaborati allegati” .Molto interessante la cronistoria leggibile su Internet


Tolcinasco (Milano)

Turbolenta la realizzazione di questo campo, contornata anche da alcuni arresti.


Paolo Berlusconi di recente,  il 16 luglio 2009 è stato condannato civilmente per «danni ambientali irreversibili» . Dovrà versare 4,5 milioni di euro al Comune di Pieve Emanuele per il golf di Tolcinasco. La condanna arriva dalla decima sezione civile del Tribunale di Milano. Paolo Berlusconi dovrà risarcire al comune di Pieve Emanuele 4,5 milioni di euro. Poco meno dei 5 milioni chiesti da Francesco Argeri, l’ex sindaco del Comune alle porte di Milano che ha portato il fratello del premier davanti ai giudici per il risarcimento del danno ambientale causato.

Dal quotidiano Terra


Le prime denunce alla magistratura che riguardano in qualche maniera il golf risalgono agli anni’90  in Lombardia e si riferivano proprio ai progetti del  Golf Club di Tolcinasco, nel parco agricolo sud di Milano, e di Besate nel Parco della Valle del Ticino.
Azioni che hanno portato a risultati concreti e per certi versi clamorosi come una condanna giudiziaria definitiva per il fratello dell’attuale Presidente del Consiglio, Paolo Berlusconi.
 ”È stata confermata dalla sesta sezione penale della Cassazione la condanna a un anno di reclusione per l'imprenditore Paolo Berlusconi. L'accusa per il fratello del cavaliere era di corruzione per il pagamento di tangenti, ad amministratori del Comune milanese di Pieve Emanuele, finalizzate in questo modo a ottenere la licenza per realizzare il campo da golf di Tolcinasco. Il progetto del Berluschino prevedeva anche la costruzione della modica quantità di 200 appartamenti per i giocatori. Così la suprema corte ha confermato il "verdetto" di secondo grado emesso, tramite patteggiamento, dalla Corte di Appello di Milano nell'ottobre del 1997. In particolare i supremi giudici hanno rigettato del tutto, oltre al ricorso di Paolo Berlusconi, anche quello di Franco Francescato e Vittorio Martinetti: in più sono stati condannati anche al risarcimento delle spese processuali e degli onorari del comune di Pieve Emanuele, che in questo processo si era costituito parte civile.”.
Testo tratto dal quotidiano La Padania del 7 maggio 1998 e dal sito Internet

Sempre per i danni  ambientali causati  dall’impatto della costruzione del medesimo Golf Club di Tolcinasco, il sindaco del Comune di Pieve Emanuele (Lombardia) Francesco Argeri (Ds), ha chiesto nel 2002, attraverso una causa civile, un risarcimento-record di dieci miliardi di lire (5 milioni di euro) al già menzionato Paolo Berlusconi.  

-Busto Arsizio (Varese)
In una lettera del 18 marzo 2004 Legambiente di Busto Arsizio con  Stefano Marcora contesta l’approvazione da parte della Giunta comunale di Busto di una Convenzione per la concessione della metà dei terreni di proprietà del comune di Busto Arsizio nel Parco alto milanese (11 ha su 25), per realizzare una serie di strutture sportive, tra cui primeggiano un campo allenamento golf ed un campo da pitch and putt (analogo al gioco del golf). In questo atto amministrativo è stato dato il diritto di superficie per venti anni ad una Cooperativa, la quale si impegnerà a realizzare strutture sportive ed edilizie per la cifra di un milione di euro. L’intera lettera può essere visionata su:




-Santa Naga (Como)
Ampia discussione della comunità intorno alla presentazione di un progetto nella frazione di Fecchio, Santa Naga.
Gruppo di opposizione è attivo anche su Facebook http://www.facebook.com/group.php?gid=97320653801



LIGURIA
-Villanova D’Albenga  (provincia di Savona)
Dopo il campo di Garlenda e quello annunciato alle Manie è prevista la realizzazione di un terzo complesso golfistico a 18 buche nella  provincia di Savona. La Sezione di Savona del WWF,  informa che è stata deliberata recentemente dalla Regione Liguria con la delib. n. 36 del 30/09/03 una Variante integrale al Piano Regolatore generale del Comune di Villanova di Albenga con correlativa modifica al PTCP e con effetto di integrale subdelega alla civica amministrazione delle funzioni di rilascio delle autorizzazioni paesistico ambientali dlgs 490/99.Da quanto emerso dalla Variante approvata dal Consiglio Regionale è appunto prevista la realizzazione di un impianto golfistico a 18 buche. Complesso che sarà allargato da una serie di nuovi edifici per un totale di circa 135.000 metri cubi.
Una parte delle aree dove è prevista la concentrazione volumetrica, è stata percorsa da incendi nell'Agosto 1989, il che non consentirebbe trasformazioni rispetto alla situazione preesistente in base alle leggi vigenti (l. 353/00). Inoltre nell'area dove è previsto il "campo" sono stati individuati due SIC (Siti di Interesse Comunitario) identificati con le sigle IT1324909 "Torrente Arroscia e Centa" e IT1324896 "Lerrone-Valloni".
   


-Noli
Il WWF di Savona sostiene che ''un'eventuale realizzazione dell'impianto da golf stravolgerebbe una zona soggetta a regime di tutela (area carsica) per la complessità e le specifiche peculiarità naturali ed ambientali che la contraddistinguono. Qui il piano prevede la realizzazione di 30 mila metri cubi di volumetrie edilizie. Per questo il WWF di Savona contesta duramente l' approvazione della variante integrale al Prg del Comune di da parte della Regione Liguria''.(ANSA Ambiente 10/11/2003 13:05)

-Imperia
Sul quotidiano di Rifondazione Comunista, Liberazione del 20 luglio 2003 arriva l’eco del maxiprogetto del porto di Imperia che comprende anche un  campo da golf considerato opera socialmente utile.

-Luceto (provincia di Savona)
Indagine della Procura su alloggi abusivi nel golf di Albisola.



EMILIA-ROMAGNA

-Contignaco (frazione di Salsomaggiore Terme, provincia di Parma)

-Ravenna
Il 14 aprile 2003 è stata pubblicata la deliberazione con cui la Giunta comunale di Ravenna ha certificato la Valutazione di Impatto Ambientale negativa sul progetto di impianto golfistico di Casalborsetti, presentato dalla società Marina di S.Vitale nel settembre 2002.
Interessanti, come rilevato in precedenza, i lavori della Conferenza che ha svolto la procedura di VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale).L’organismo ha iniziato i lavori il 24 ottobre 2002 e li ha conclusi il 23 marzo. Essa ha sostituito tutte le autorizzazioni, licenze, pareri e altre competenze varie in materia di tutela ambientale e paesaggistica territoriale di competenza dei vari enti pubblici interessati. Hanno dunque composto la Conferenza i rappresentanti dei servizi Ambiente del Comune e della Provincia di Ravenna, dell'ente Parco del Delta del Po, dell'ARPA, dell'AUSL, della Soprintendenza ai beni ambientali e del Consorzio di bonifica Romagna Centrale.
L'area interessata dal progetto sorgeva tra Casalborsetti e il fiume Lamone, a ridosso della risarina e della pineta. E' compresa, per 143 ettari su 595, nella zona di pre-parco classificata come pSIC (Sito di Interesse Comunitario della Rete Natura 2000) e denominata: "Pineta di Casalborsetti, Pineta Staggioni, Duna di Porto Corsini". Comprende anche le seguenti zone disciplinate dal PTRP (Piano Territoriale Regionale Paesistico) tramite il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale): zone di tutela della costa e dell'arenile; zone di particolare interesse paesaggistico ambientale; sistemi dunosi costieri di rilevanza storico documentale paesistica; zone di interesse storico testimoniale-terreni interessati da bonifiche storiche di pianura; elementi di interesse storico testimoniale-viabilità panoramica; parchi regionali.
Il progetto comprendeva la realizzazione di un percorso golfistico con 18 buche, di un'area residenziale di circa 300 appartamenti in case a schiera, di servizi commerciali e ristoranti, di un albergo-residence e di una club house del golf, con le relative infrastrutture, comprendenti parcheggi pubblici e privati, una piazza pubblica, ecc.
   
Il gruppo consiliare della Lista per Ravenna ha partecipato alla procedura e sul suo sito abbiamo trovato queste notizie
Analoga posizione è stata espressa dalla capogruppo dei Verdi in Consiglio Comunale M.Grazia Beggio

-Reggio Emilia
 Un esposto dell'associazione 'Il Gabbiano' è stato presentato  19 luglio 2003 sulla procedura di valutazione di impatto ambientale per l'intervento urbanistico denominato "Piano Particolareggiato di Iniziativa Privata relativo ad un'area posta in località S. Bartolomeo – Matilde di Canossa Golf S.p.A." approvato dal Consiglio Comunale di Reggio Emilia nella seduta di venerdì 11 agosto.
Il consigliere provinciale di Rifondazione Comunista Giuseppe Zuelli ha presentato un'interrogazione  chiedendo "se la Giunta Provinciale ritenga fondate le osservazioni contenute nell'esposto sopra richiamato in merito alla legittimità della procedura seguita dal Comune di Reggio Emilia". Infine chiede "se e come la Provincia intenda operare, prima dell'inizio dei lavori di cantiere, per fugare ogni dubbio circa il pieno rispetto delle leggi di tutela ambientale".
La vicenda vivacizza non poco il mondo politico reggino.
I consiglieri regionali Leonardo Masella (Prc) e Daniela Guerra (Verdi) chiedono alla Giunta Regionale, in  un' interrogazione, se sia vero che la Regione non abbia ritenuto necessaria la Valutazione di impatto ambientale (Via) per la costruzione di 80-90 appartamenti di pregio, un albergo e un'area termale nei terreni del Golf club 'Matilde di Canossa' a Reggio Emilia, come sostengono Comune e Provincia. Il piano particolareggiato approvato dal Consiglio comunale nel luglio scorso, ricordano i due consiglieri, prevede questi nuovi insediamenti in una zona di altissimo valore paesistico, sulla quale esisteva un vincolo, poi rimosso. Cosi' Masella e Guerra chiedono alla Giunta di attivare la procedura di Via per salvaguardare quell'area di notevole pregio per la fascia pedecollinare, anche in ragione di esposti e proteste di associazioni ambientaliste.

-Ozzano
Per difendere le colline bolognesi sorse il  comitato di Ozzano  in opposizione al Golf Club Abbadessa già negli anni 90.


UMBRIA
-Spoleto
Contro il progetto della Spoleto International Golf e’ intervenuta direttamente la Legambiente di Spoleto con un comunicato stampa del 22 giugno 2002, secondo la quale ancora una volta ”il verde del green sarebbe in realtà una sorta di cavallo di Troia per far passare vere e proprie speculazioni edilizie scavalcando i vincoli urbanistici con la scusa di realizzare un ecologissimo campo da golf circondato da ville, club house, albergo, piscine, campi  da tennis, maneggio. Tutti accessori che con la pratica di questo sport hanno ben poco da spartire”.

TOSCANA

Bagnaia (Siena)

-Manciano (Grosseto)
Il consiglio provinciale di Grosseto si è occupato del campo di Manciano nel 1999 con la delibera 135.La disputa è ancora una volta sul legame golf  intervento turistico-ricettivo e coinvolge oltre che provincia e comune anche la stessa Regione Toscana che nel 1997 ha rivolto appositi rilievi.In questa delibera il Consiglio esprime il suo parere  ai sensi dell'articolo 40 comma 13 L.R. 5/95.
Nel '97 il Comune di Manciano ha avviato un procedimento di formazione di una variante urbanistica al Piano regolatore generale vigente per la realizzazione di un campo da golf in località Pianetti di Montemerano, all'interno dell'Azienda agricola forestale omonima. Nel luglio '98 ha poi approvato questo strumento nonostante la nota dell'Amministrazione provinciale del marzo del '98, in cui si valutava positivamente soltanto l'intervento turistico ricettivo relativo a questo progetto, eliminando pertanto la localizzazione del campo da golf, non ritenuta compatibile con le finalità della legge regionale 5 del '95, anche in relazione ad analoghe previsioni già contenute nel Piano regolatore di Manciano e nonostante la nota della Regione Toscana.
Con questo secondo atto si rilevava che un percorso golfistico omologato da 18 buche non poteva essere considerato struttura accessoria ed integrata nell'ambito dell'attività di un'azienda agricola e che questa variante risultava priva di un quadro conoscitivo sufficiente sia sotto il profilo ambientale ed urbanistico (risorse idriche, strutture di servizio, bacino di utenza, caratteri morfologici e paesaggistici) che sotto quello economico. Nel giugno di quest'anno la delibera è stata, però, revocata dalla Giunta comunale dal momento che, a seguito di approfondimenti, venivano attribuite a tale progetto caratteristiche di attrezzatura sportiva quale zona F. Nella stessa sede è stata adottata una seconda delibera (n.47 del '99) con cui si è avviato un nuovo procedimento per una seconda variante per la realizzazione del campo da golf in località Pianetti definendo la previsione come zona omogenea F e modificando ed integrando la NTA, la relazione tecnica e approvando le tavole integrative del progetto .A questo successivo strumento il Consiglio provinciale ha dato comunque parere di incompatibilità perché in contrasto con il PTC attualmente vigente, che prevede nel territorio di Manciano un solo impianto da golf di 18 buche nell'area di Saturnia, invitando il Comune a riconsiderare un'unica localizzazione per un impianto del genere. Su indicazione del gruppo di maggioranza, però, nell'ambito della deliberazione sono stati inseriti espliciti riferimenti al fatto che il PTC è uno strumento flessibile che, per sua natura, è soggetto ad aggiornamenti biennali, segnalando, così, agli amministratori comunali la possibilità di una revisione che dovrebbe avvenire, ormai, nell'arco di un anno e mezzo.
Il voto: la deliberazione è stata approvata a maggioranza con l'astensione dei gruppi consiliari di Forza Italia e Alleanza Nazionale ed il voto contrario del consigliere Hubert Corsi (Ccd), motivato dalla convinzione che, essendo passato il termine perentorio previsto dalla legge regionale, la Provincia non potesse più deliberare su questo punto”.
Dal sito Internet della Provincia di Grosseto, seduta del 21 dicembre 1999 (delibera n.135).
http://www.provincia.grosseto.it/prov_inf/consigli/c_211299_1.htm
Per rispondere ai rilievi della Regione il Consiglio Provinciale di Grosseto, ha redatto un’apposita relazione che porta la firma di Fulvio Bani ed è scaricabile al sito
http://www.provincia.grosseto.it/territorio/tgr2003/bacheca/workinprogress/so_p_1a.pdf
In questa relazione, depurata dagli elementi propagandistici, si trovano  anche interessanti dati e riflessioni generali sul golf.


MARCHE
-Sentina (Ascoli Piceno)
 Un campo da golf. E’ quello che potrebbe diventare l’area naturale della Sentina, circa 200 ettari lungo il litorale marchigiano, tra il paese di Porto d’Ascoli e il fiume Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Un “green” patinato e “pettinato” che andrebbe ad alterare gli equilibri naturali dell’area, una delle poche sopravvissute alla cementificazione della costa, per l’esclusivo interesse di pochi. E se il golf non va bene, ecco l’alternativa: un ippodromo. Insomma, gli appetiti economici sembrano andare contro qualunque proposta di valorizzazione naturalistica e sviluppo sostenibile di quest’area. Anche se Massimo Marcaccio, assessore all’Ambiente della Provincia di Ascoli Piceno, rassicura: «C’è un accordo fra le istanze dei diversi soggetti interessati. Ci impegneremo per evitare nuovi scempi ambientali».
(da articolo di Marco Giovenco - La Nuova Ecologia, Marzo 2003)
ABRUZZO
Golf Brecciarola (Chieti): terreni all’asta (2010).

Rocca di Mezzo (AQ): Opposizione del WWF al progetto.

LAZIO
Appia Antica. denunciato un campo da golf " abusivo "(1992).

PUGLIA
-Toritto (Bari)
Un gruppo di imprenditori ha presentato un progetto mediante lo strumento degli accordi di programma; assieme al golf, 250 ville, torre panoramica, albergo da 300 posto, sala conferenze da 600 posto, ristorante, piscine, beauty farm, campi da calcio , tennis, ecc Il tutto nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Sito d’Interesse Comunitario e Zona di protezione speciale. Attualmente il progetto e’ al vaglio della Regione. Voci contro si riscontrano nelle tv e stampa locale. Il settore ecologia della Regione Puglia ha deliberato parere negativo per il progetto. I proponenti hanno così fatto ricorso al Presidente della Repubblica. Secondo le affermazioni del Senatore Verde Sauro Turroni i ritardi nell’istituzione del Parco Nazionale dell’Alta Murgia sono legati proprio a questo ricorso.
Il progetto contrastava in modo evidente con una doppia categoria di vincolo: “Europeo”, essendo questa una zona SIC (sito d’interesse comunitario) e ZPS (zona di protezione speciale), ma anche con il Parco dall’Alta Murgia, nel quale ricade l’area d’intervento.
Il Parco dell’Alta Murgia ha fatto sentire notevolmente il suo peso nella decisione della Regione nonostante non sia stato ancora definitivamente istituito. Infatti fra i tanti punti che vengono elencati per motivare la decisione della Regione Puglia, c’è il seguente: “L’opera entra in conflitto con le ipotesi di istituzione e le norme di salvaguardia dell’istituenda area protetta del Parco Nazionale dell’Alta Murgia”.
Il progetto era stato presentato da una società denominata “Parco di Federico II di Svevia”, circa due anni fa  e prevedeva la realizzazione di un’imponente struttura turistico-ricettiva (nei pressi della masseria Il Quarto): 300 tra ville e alloggi di altro tipo, strutture sportive, parcheggi per 20000 metri quadri, torre panoramica, ristorante, albergo, sala conferenze e ovviamente …. campo da golf
Sul BUR (Bollettino Ufficiale della Regione Puglia ) del 5 Marzo scorso è stata pubblicata la determinazione del Settore Ecologia della Regione Puglia, con la quale viene espresso parere negativo sul progetto di cui stiamo parlando



-Santeramo (Bari).Un  risultato e’ stato raggiunto con la bocciatura da parte del Consiglio di Stato di un campo da golf in agro della Provincia di Bari.

-Taranto
Nel 2002 Legambiente ha assegnato le bandiere nere anche
Ai pirati del Golfo di Taranto. 150 chilometri di villaggi e porti turistici ridisegneranno il profilo di due intere province costiere, quella di Taranto e quella di Matera. Migliaia di posti letto e posti barca all’interno di zone umide e Siti di Importanza Comunitaria. A cominciare dal megaprogetto Nuova Concordia a Castellaneta Marina, oggetto di uno specifico Accordo di Programma che ha previsto un investimento iniziale di 520 miliardi di lire per un complesso di alberghi, villaggi turistici, edilizia residenziale, parchi a tema, campi da golf, infrastrutture commerciali e sportive su un’estensione di circa 1000 pregiatissimi ettari di territorio a ridosso di una riserva biogenetica.”

-Fasano (Brindisi) Il circolo Peppino Impastato di Rifondazione Comunista di Fasano esprime la sua opposizione il 23 luglio 2002  ai
 “progetti di speculazione rappresentati dal Consorzio turistico Fasano-Egnathia, che hanno la loro punta di diamante nel campo da golf e nel suo programma di accaparramento della costa e dell’interno con orripilanti costruzioni, nonché del sistematico svuotamento della falda acquifera e dello sperpero di milioni di metri cubi di acqua al giorno con buona pace della crisi idrica e della fame dei contadini.”

Sui campi pugliesi una puntata di Scandali Al Sole, programma di Radio Capital, condotto dalla Iena Alessandro
Sortino è andato in onda il 26 febbraio 2004

CALABRIA
-Reggio Calabria
Con un comunicato stampa del  7 gennaio 2004 il consigliere provinciale del PRC (Partito della Rifondazione Comunista) di  Reggio Calabria, Omar Minniti, interviene criticamente sulla decisione dell’Amministrazione Fuda di istituire nella   provincia una rete di campi da golf.
    Un’idea programmatica e progettuale in tal senso è stata approvata dalla Giunta provinciale il 19 dicembre, giustificata dalla volontà di creare un’accoppiata “golf-turismo”, al fine di “intercettare flussi turistici in tutto l’arco dell’anno, con provenienze globali”.
 Nei progetti di Fuda, presidente dell’amministrazione provinciale, vi è la costruzione di un totale di 25 campi su tutto il territorio della Provincia, suddivisi per ogni Distretto, tenendo conto della “necessità di localizzare un numero minimo di 3, 4 o 5 campi da golf nell’arco di 50 chilometri”. Costruzione che toccherebbe, secondo le diverse ipotesi esaminate, ad un Consorzio esclusivamente pubblico, ad una società mista di capitali pubblica-privata o direttamente a imprese private.
Nel progetto di massima presentato dal settore “Attività produttive e sviluppo locale” già si individuano le zone che potrebbero essere oggetto di interventi. Tra queste spiccano:
 Scilla, Palmi, Melito Porto Salvo, Palizzi Marina, Bianco, Locri, Siderno e Roccella.
Il comunicato stampa di Minniti cita  il “no” ad un campo da golf ,  Montechiarello,  registrato qualche anno fa.

Il sito di un periodico ecologista
 cita l’opposizione ad un  progetto di    campo da golf a Montechiarello
Radio Capital ha dedicato una puntata del programma Scandali al sole della Iena Alesando Sortino al mega progetto golf della provincia di  Reggio Calabria, il 4 marzo 2004

SICILIA
La Regione Sicilia nel 2008 ha approvato, dopo polemiche ed un iter tormentato, una legge che regolamenta i campi da golf. La  norma,  varata con 47 voti a favore e 29 contrari, prevede che in Sicilia i campi possano essere realizzati anche derogando al divieto di edificare entro 150 metri dalla battigia.


Ma vediamo il quadro della situazione.
-Siculiana (Agrigento)
Un campo da golf a 18 buche è stato proposto all’interno della Riserva Naturale ”Torre  Salsa” Siculiana-Agrigento dalla società Torre Salsa Turistica s.p.a..
 Con un’ istanza urgente di accesso agli atti e partecipazione al procedimento amministrativo del 23 marzo 2004Gianni Mento e Angelo Dimarca, rispettivamente Dirigente  Regionale Aree Protette dell C.A.I (Club Alpino Italiano) Sicilia– e Responsabile Reg.le Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia, hanno aspramente criticato  questo progetto.
La località interessata è un Sito di Importanza Comunitaria (cod. ITA 030041), Oasi di Protezione e Rifugio della Fauna Selvatica ed è interessata da Vincolo Paesaggistico. Il progetto prevede inoltre un   prelievo acque dal Laghetto Gorgo di Montallegro e rischia di determinare la sottrazione di enormi quantità di acqua dall’ Oasi Naturalistica della LIPU e da una importante zona di sosta di migratori acquatici,  in cui sono presenti specie protette, rare o di interesse comunitario. Una prima vittoria ambientalista è la decisione  Consorzio di Bonifica di Agrigento che ha negato la prevista concessione di acque per uso irriguo. Il progetto prevede, tra l’altro, l’esecuzione di movimenti di terra, la realizzazione di modifiche morfologiche e plano-altimetriche per la costruzione del percorso da golf, l’apporto di ghiaia, sabbia e torba per la costituzione del green, la realizzazione di impianti di irrigazione e il drenaggio delle acque piovana. Per la creazione ed il mantenimento del green è previsto l’utilizzo sino a 200.000 mc annui di acqua

-Sciacca (Agrigento)
Il caso, clamoroso e recente stato sollevato dal settimanale L’Espresso nel numero del 18 dicembre 2003 è successivamente approdato alla Camera dei Deputati grazie ad una interrogazione parlamentare (4-08388) al Ministero dell’Economia e delle Finanze del deputato del PDCI Giuseppe Cosimo Sgobio .



 “Nell'elenco dei programmi dell'agenzia governativa "Sviluppo Italia" per rilanciare il turismo nel Mezzogiorno del nostro Paese - con un piano di impieghi di denaro complessivo pari a 770 milioni di euro - l'investimento maggiore è stato localizzato a Sciacca, in provincia di Agrigento, e porterà in tasca alla famiglia della moglie del sottosegretario al Ministero dell'Economia e Finanze Gianfranco Miccichè, 4 milioni e 400 mila euro, poiché una parte dei terreni su cui sorgerà un grande golf resort, infatti, è di sua proprietà .Inoltre pare che sui terreni in cui sorgerà il golf resort è in corso un'inchiesta penale per estorsione e che tutta la città di Sciacca nei giorni subito appresso l'assegnazione fu tappezzata da manifesti con il simbolo di Forza Italia dove era riportata la seguente frase: "ritornano a Sciacca i grandi investimenti con Gianfranco Miccichè.
Siamo di fronte ad un imbarazzante, chiaro, macroscopico ed evidentissimo conflitto di interessi e per questa ragione invito il Ministro Tremonti, in nome della trasparenza, tenuto conto che parliamo di finanziamenti statali, ad adoperarsi al fine di far conoscere, nei dettagli, all'opinione pubblica italiana, la modalità e la formale dinamica di tale assegnazione e affinché faccia conoscere anche quali erano gli altri ed eventuali programmi di intervento concorrenti.”

Dall’Ufficio Stampa del PdCi (Partito dei Comunisti Italiani)
Il contenuto  del comunicato riportato  è testuale: la data è del 15 dicembre 2003.
Il sito Internet che lo pubblica è il seguente:




   SARDEGNA
 -Santa Teresa di Gallura
 Al settimanale Carta non è sfuggito un progetto di campo da golf nel comune del nord Sardegna.

“…C’è, per esempio, il nuovo campo da golf, del quale gli ambientalisti nulla dicono di sapere e di cui troviamo tracce nel sito del comune, alla voce «Settore edilizia privata». Si «rende noto che con Deliberazione del Consiglio Comunale n° 29 del 10 Giugno 2003 esecutiva nella forma di Legge è stato adottato Piano di Lottizzazione stralcio comparto «G11.6» - campo da golf e struttura alberghiera in loc. Li Mizzani Ditta So.Co. Medit». Un campo da golf in una terra dove l’acqua è più preziosa dell’oro? «Nessun campo da golf – ipotizza il responsabile di Legambiente – probabilmente si tratta dell’ennesima lottizzazione: un modo come un altro per aggirare gli ostacoli».

Il progetto aveva avuto il parere favorevole della Regione

E mentre ancora una volta è evidente lo stretto legame tra golf e immobili,  un  villaggio turistico nello stesso comune, di Santa Teresa, citato nello stesso articolo del settimanale Carta, è stato posto sotto sequestro il 10 dicembre 2003.Si tratta della proprietà immobiliare Porto Quadro Srl dell’impresa di costruzione Garbari di Trento, sotto accusa per abusi edilizi dalla Procura della Repubblica di Tempio.
“Il grande cartello pubblicitario, all’ingresso del residence “Castello di Gallura”, annuncia che la spiaggia di Porto Quadro è lì a due passi. A cento metri dal mare, così è scritto nel pannello. E il Comune di Santa Teresa ha autorizzato una residenza alberghiera, proprio di fronte alle Bocche di Bonifacio. Invece, secondo il pm di Tempio Giovanni Porcheddu, l’albergo è diventato un villaggio con 74 villette. Le guardie forestali ieri hanno impiegato quasi cinque ore per metterle tutte sotto sequestro.  
Testo tratto dall’Unione Sarda dell’11 dicembre 2003




-Stintino
Problemi giudiziari  per il campo, con annesso villaggio immobiliare, della Bagaglino Holding.Il proprietario Mario Bertelli è finito in carcere insieme ad altre 8 persone. Le accuse nei loro confronti sono quelle di bancarotta fraudolenta e frode fiscale. L’inchiesta è della Procura della Repubblica di Brescia.(La Nuova Sardegna del 10 giugno 2002)

Sempre del caso si è occupato anche il programma Report di Rai 3 con un servizio di Bernardo Novene e il partito indipendentista Sardigna Natzione.

Ulteriori particolari su questa inchiesta giudiziaria sono leggibili nel capitolo successivo.
-Domus de Maria (provincia di Cagliari)
Un esposto alla Magistratura contro un campo da golf è stato presentato dalle associazioni ambientaliste WWF e Amici della Terra.




-Is Molas (Pula)
 da La Nuova Sardegna22 marzo 2010
Bocciato da Bruxelles il via libera concesso dalla Regione. Stop europeo alle ville di Fuksas: serve la valutazione dell’impatto. Mauro Lissia
CAGLIARI. L’intervento della commissione europea e la conseguente apertura di una procedura d’infrazione nei confronti del governo italiano ha costretto la ‘Immsi spa’ di Roberto Colaninno a richiedere alla Regione la pronuncia di compatibilità ambientale per le ville principesche disegnate dall’archistar Massimiliano Fuksas e il grande resort con ampliamento del campo da golf che dovrebbero sorgere a Is Molas. La comunicazione della richiesta - depositata il 24 febbraio scorso - è stata pubblicata sui giornali, ora la parola passa all’esame degli organi di valutazione. L’operazione Is Molas riparte quindi da zero, così come avevano chiesto a suo tempo il Gruppo di Intervento giuridico e gli Amici della Terra, autori del reclamo inviato alla direzione generale ambiente di Bruxelles. Se per l’imprenditore la ‘messa in mora’ europea rappresenta un intoppo, per l’amministrazione regionale è un colpo duro: circa un anno fa la giunta Soru aveva approvato una delibera che esentava la società di Colaninno dall’obbligo della valutazione d’impatto ambientale. Soltanto una minima parte, che la commissione europea circoscrive al dieci per cento del progetto, avrebbe dovuto passare l’esame di compatibilità e soltanto riguardo alla portata del rio Tintoni, un piccolo fiume destinato ad essere modificato per sfruttarne le acque in funzione del golf. La Regione aveva indicato poi una serie di prescrizioni da seguire per evitare danni all’ambiente, ma per le due associazioni ecologiste non poteva essere sufficiente: la costruzione di due hotel con negozi, di una club house, di ville sospese sull’acqua e di un green per il golf molto più esteso di quello attuale doveva essere legata a un’attenta valutazione d’impatto ambientale. Questo al di là della qualità degli interventi e degli autori del progetto. Se l’amministrazione Soru si era mostrata conciliante, la commissione europea ha imposto il rispetto di regole che dovrebbero valere per tutti, affermando - nella comunicazione firmata da Julio Garcia Burgues - che la Repubblica Italiana è venuta meno a una serie di obblighi stabiliti nelle direttive Cee. I responsabili della Immsi ne hanno preso atto e dopo un incontro con il sindaco di Pula Walter Cabasino hanno deciso di correre ai ripari: accantonata la corsia preferenziale ottenuta nel 2009 la società immobiliare di Colaninno ha scelto di allinearsi correttamente alle indicazioni europee. Questo significa che da qui alla realizzazione del progetto Fuksas e di quello per il golf i tempi saranno molto più lunghi del previsto, perchè le norme sulla Via stabiliscono passaggi tecnici complessi e dall’esito tutt’altro che scontato. Per gli ambientalisti è una nuova affermazione: «La commissione europea ci ha dato ragione - ha detto Stefano Deliperi, del Gruppo di intervento giuridico - e non può che farci piacere».


Abbiamo già accennato al fallimento costato 300 miliardi di lire con 6500 creditori per quello che viene considerata la struttura golfistica più bella della Sardegna, situata nel comune di Pula. Entro il mese di dicembre 2003 il green, i terreni e l’albergo saranno venduti all’asta dal curatore fallimentare Franco Tintorio.(Unione Sarda 6 settembre 2003)
“..il curatore fallimentare, Franco Tentorio (studio a Bergamo e vice sindaco) sta analizzando nei dettagli la situazione finanziaria. Nel 2001 (ultimo bilancio approvato) si registrano ricavi per 41,4 milioni, in calo del 39% rispetto all’anno precedente, oneri per oltre 3,5 milioni e una perdita d’esercizio di 1,7 milioni. Debiti per 104,7 milioni, un patrimonio netto di 7,1 milioni e un attivo di 124,8 milioni.”




-Is Arenas (Narbolia e San Vero Milis)

Per questo caso la Corte di Giustizia Europea ha deferito (l’equivalente di una denuncia) il Governo italiano per violazioni ripetute del diritto comunitario.

Si tratta infatti del primo campo (situato in Sardegna, provincia di Oristano) per il quale la Commissione Europea ha aperto una denuncia (procedura d’infrazione) contro l’Italia per  danni ambientali. Per realizzare il percorso  in un SIC, sito d’interesse comunitario, protetto dalla Direttiva Habitat 92/43, sono stati abbattuti circa 10.000 alberi di una foresta costiera per la sua realizzazione.
 Nel Parere Motivato la Commissione Europea (9/2/2001) spiega che
<<sono stati tagliati 20 ha di pineta, sono stati distrutti 16 ha tra radure naturali e superfici in prossimità delle dune scoperte…e aspetto di molto maggior rilievo, la falda freatica rischia di essere gravemente inquinata>>.
L’intero Parere Motivato di 16 pagine, che costituisce un precedente per la giurisprudenza europea, può essere letto, così come l’intero dossier sulla vicenda, per intero al sito
 Il caso sul Corriere della Sera nel 2008

E Soru, già governatore, sulla vicenda


Arbus  (provincia di Cagliari):
per la  zona di Capo Pecora è stato presentato un progetto di un campo da golf a 18 buche e 120.000 metri cubi di strutture ricettive. La presentazione è avvenuta in consiglio comunale ad opera dell’arch. Giampietro Gallina, la società promotrice, la Capo Pecora Agricola (dietro la quale c’è Forma Urbis, una società finanziaria padovana) parla di un investimento da 180 milioni di euro. Il consiglio comunale deve ancora prendere una decisione. Verrebbero realizzati in particolare una albergo a 3 o 4 stelle, un residence, un campo da golf con club house, residenze turistiche, una struttura alberghiera a 5 stelle e un hotel esclusivo.
Queste informazioni sono tratte dal quotidiano L’Unione Sarda del 14 febbraio 2004.




-Alghero (provincia di Sassari):

Nel corso degli anni è ritornato, in diverse occasioni, un mega- progetto turistico-immobiliare nell’area di Porto Conte-Pineta di Mugoni, comune di Alghero.

L’attuale proposta imprenditoriale prevederebbe una volumetria complessiva di 1 milione di metri cubi su circa 20 ettari di zona F previste nel PRG di Alghero all’interno di un comprensorio di 285 ettari complessivi classificati come agricoli e di tutela.
La proposta imprenditoriale si articolerebbe in due fasi: 700 mila metri cubi di cemento per la realizzazione di due complessi alberghieri, due campi da golf, 24 campi da tennis e insediamenti residenziali con appartamenti in case di abitazione di diverse tipologie, attrezzature sportive e per il benessere del corpo; nella seconda fase altri 300 mila m. cubi di cemento. Gli indici di fabbricabilità ipotizzati sarebbero rispettivamente pari a circa 0,23 e 0,33 m.cubi/m.quadrato.
Complessivamente si ipotizzano 12 mila posti letto di cui 10 mila in un villaggio di seconde case e strutture annesse. Il “peso” dell’intervento, cioè 1 milione di metri cubi di cemento, verrebbe considerato necessario al fine di realizzare un’opera economicamente sostenibile. Ma tale proposta è insostenibile non solo perché è all’interno di un parco naturale ma anche dal punto di vista dell’attuale PRG che consentirebbe al massimo una volumetria, nei circa 20 ettari di zona F, pari ad una struttura simile all’hotel Baia di Conte. Nulla di più. Inoltre nell’elaborazione dell’analisi finanziaria si ipotizzerebbe di far ricorso a incentivi finanziari pubblici e agevolazioni fiscali pari al 50-60% degli investimenti.



Il responsabile del WWF AlgheroCarmelo Spada ha inviato il  15 marzo 2004 una  lettera al Presidente del Parco regionale di Porto Conte, Antonio Camerada.Di questa leggibile al sito Internet del periodico Alghero Cronache

http://www.algherocronache.it/RisorseHTML/Attualit%E0/Provinciass/Pr ov_ss1/Alghero/Ambiente.htm#golf



 ne pubblichiamo un estratto.



Considerato che la città di Alghero ha fatto, con consapevole maturità culturale, una precisa scelta: il Parco Naturale di Porto Conte al fine di restituire alle generazioni future il   patrimonio naturale, il WWF chiede al Presidente del Parco Regionale di Porto Conte di dare immediato avvio al concreto e reale funzionamento dell’ente di gestione predisponendo e attuando progetti di rinaturalizzazione di quelle aree oggi destinate al pascolo ovino; progetti di tutela della fauna a rischio di estinzione e di prelievo selettivo di specie in eccesso; progetti di fruizione; interventi giuridico-amministrativi che pongano fine a quegli episodi di degrado e di abusivismo costiero restituendo integrità paesaggistica nell’interesse generale e in ottemperanza degli obiettivi fissati dalla legge. Insomma di predisporre il Piano del Parco che produca finalmente, a 5 anni dalla sua costituzione, azioni e fatti concreti di sviluppo sostenibile e tutela della risorse naturali e culturali presenti nel territorio del parco regionale.
In ultima analisi siamo convinti che per la realizzazione di posti letto in strutture a rotazione d’uso e per un corretto processo di sviluppo economico sostenibile si debba procedere attraverso l’elaborazione del PUC, che inequivocabilmente dovrà stabilire il numero di posti letto necessari con una distribuzione oculata nelle parti meno sensibili dell’intero territorio comunale.
Carmelo Spada
Responsabile WWF Alghero



 L’investimento necessario per la realizzazione di un nuovo campo da golf si aggira mediamente intorno ai 10-12 miliardi di vecchie lire e molto spesso la gestione da sola non e’ in grado di coprire le spese di manutenzione- gestione che possono essere stimate in almeno 600 milioni, sempre di vecchie lire ( 300.000 € l’anno).

 Il lungo tempo di recupero del capitale, stimato in  42 anni,da uno studio Austriaco citato dalla CIPRA, costituisce un altro rischio per l’investimento.
In tempi di magra economica dunque i circoli e le società proponenti un progetto sono alla spasmodica ricerca di una soluzione.
Un primo dato evidente è il legame intrinseco di tutti i percorsi golfistici con operazioni immobiliari, spesso legate a successive speculazioni edilizie.
 Frequente è, infatti, la realizzazione di residence e villini annessi al golf.

 “Golf, turismo e immobili. Sono tre concetti inscindibilmente legati, ormai per un investimento in un nuovo circolo golfistico”…..
E’ impossibile immaginare ormai un golf club- prosegue Podini- senza un investimento immobiliare consistente al suo fianco. Le ipotesi di rivalutazione degli immobili secondo alcuni studi sono del 30% in dieci anni ma noi prevediamo una valorizzazione del 15/20 % in soli cinque anni….”

Tratto dall’ inserto Mondo Immobiliare del quotidiano economico,  Il Sole 24 Ore del 21/7/2003pagina 4, articolo di Giovanni Uggeri dal Titolo  “ A Jesolo un Golf Club da 36 milioni di euro

Nota:

 Podini Alessandro è consigliere di Adriatica Invest, joint venture immobiliare costituita da Agri Group Spa, dall’impresa edile Hobag della Famiglia Reichegger , da Stefano Tomasi e dall’immobiliare Calibra, promotrice del Golf Club di Jesolo.


Nel caso abbiate ancora dei dubbi sul legame golf-immobili leggete cosa scrive un noto agente immobiliare grande sostenitore dei campi da golf:
“Ho sentito i critici dire "Il golf sì ma le case no!" Questa è pura utopia, perché il campo da golf, che costa mezzo miliardo a buca (e di buche ce ne sono 18), non può reggersi economicamente da solo, se non costruito vicino ad una grande città. Stiamo certi che l'imprenditore non fa beneficienza e l'unico modo di consentirgli un ritorno economico, è proprio nella valorizzazione dei terreni adiacenti, per costruire delle ville e degli appartamenti.
Quindi dobbiamo accettare che attorno ai campi da golf, in ben determinate aree, sorgano delle residenze, ma è innegabile la bellezza di questo tipo di sviluppo, con le ville immerse nel verde in un paesaggio d'incanto”.
Dal sito del dott.Lorenzo Camilloagente immobiliare con molte attività in Costa Smeralda

La non redditività immediata del campo dunque  rende inequivocabilmente necessari gli immobili. Con i soldi della vendita degli appartamenti si può così cercare di ammortizzare i costi di gestione del percorso, ma il golf non si sta rivelando certo un buon affare. Specialmente quando la percentuale dei finanziamenti esterni è alta.
  
Lo Studio sul golf ‘93’ dell’Istituto per la Ricerca Economica (WIFI) della Camera di Commercio Tirolese analizza molti aspetti relativi alla redditività dei campi da golf. Nel 1991, in Europa vi erano 4.000 impianti. Ogni anno se ne realizzano circa 240…In Austria gli investimenti necessari pere un campo a 18 buche oscillano tra i 40 e i 75 milioni di scellini (da 5 a 10 miliardi di lire) mentre in Svizzera si preventiva che la spesa per il campo di Erlen/SG ammonti a circa 20 milioni di franchi svizzeri (poco più di 20 miliardi di lire).
L’affitto medio del terreno si aggira sui 14.500 scellini per ettaro (circa 2 milioni di lire):solo il 7 % dei campi da golf è di proprietà privata. In agricoltura i margini di copertura sono superiori solo per le coltivazioni di barbabietole da zucchero e per le patate, ma sono inferiori per i cereali ed il pascolo(NEURURER 1990).
Nel complesso, 54 milioni di scellini (sette miliardi di lire) vengono in Austria, devoluti ai proprietari dei terreni come canoni di affitto. In Svizzera i prezzi di affitto sono molto più alti:non sono infatti inusuali canoni fino a 10.000 franchi (10 milioni di lire)per ettaro. Il finanziamento dei progetti avviene per il 60% con fondi privati e per il 40% con fondi esterni. Si stima che in Austria il golf fornisca un reddito netto di 2 miliardi di scellini (260 miliardi di lire).
Per quanto riguarda lo sfruttamento, i campi privati vengono utilizzati sono per il 30 % della loro potenzialità,un a situazione migliore godono gli impianti turistici, con il 50%.Lo Studio sul golf evidenzia come un impianto Austriaco da golf medio-con una redditività totale del 3,2% e una rendita riferita al proprio capitale del 1,6%- non è un buon affare. Il lungo tempo di recupero del capitale (42 anni) costituisce un alto rischio per l’investimento.Non meraviglia quindi che numerosi club di golf siano minacciati dal pericolo di fallimento, specialmente quando la percentuale dei finanziamenti esterni, che normalmente si aggira sul 40%, è alta. Il fallimento dei club di Schladming ( con 21 milioni di scellini di debiti)non è un caso isolato. Agli impianti da golf austriaci, la cui redditività è superiore alla media, viene riconosciuto anche un indotto: posti di lavoro, tasse,utilizzo di altre infrastrutture turistiche ecc. Mentre i soci dei club non hanno praticamente rilevanza nell’economia turistica, i frequentatori degli impianti spendono, mediamente 2500 scellini (più di trecentomila lire) al giorno. Il futuro del golf in Europa avrà presumibilmente caratteristiche giapponesi:secondo il modello orientale sorgeranno anche da noi strutture pubbliche per il golf e senza soci. Il gruppo alimentare svizzero Migros sta progettando 9 <<pubblic golfs>> http://www.golfparcs.ch/public-golf.html
di questo tipo in Svizzera. In questo modo la svolta prevista dal WIFI potrebbe essere accelerata:il golf diventerebbe uno sport di massa, come il tennis.     

(Da CIPRA-Commissione Internazionale per la protezione delle Alpi- INFO numero 31 del 1993 pag.7, articolo di Ulf Todter)

 E in effetti il fallimento del club di Schladming in Austria,  con 21 milioni di vecchi scellini di debiti, non è isolato.

 Italia, 2003, Is Molas (comune di Pula), a 20 minuti da Cagliari, è stato considerato da sempre l’impero del golf  in Sardegna, fino al suo recente fallimento. Campi, terreni e albergo, dovranno essere venduti all’asta a causa di un forte passivo di circa 300 miliardi di vecchie lire.
La dichiarazione di fallimento è del Tribunale di Bergamo. Il commendator Aldo Michele Valtellina, proprietario anche di un altro campo da golf in Lombardia, da un anno a questa parte è in difficoltà a pagare stipendi ai dipendenti della sua società  Rete Gamma, è in arretrato anche con gli enti previdenziali e con l’erario. Nel registro dei protesti risultano a suo nome centinaia tra assegni e cambiali non pagati, mentre sono state avviate azioni a tutela da parte di creditori:pignoramenti, ipoteche giudiziali e sequestri conservativi.
6.500 i creditori, tra questi panettieri e artigiani che da mesi attendono pagamenti arretrati. Numeri che spaventano i nuovi possibili acquirenti tra i quali il presidente del Cagliari calcio Massimo Cellino e l’imprenditore americano Tom Barrack.
“..il curatore fallimentare, Franco Tentorio (studio a Bergamo e vice sindaco) sta analizzando nei dettagli la situazione finanziaria. Nel 2001 (ultimo bilancio approvato) si registrano ricavi per 41,4 milioni, in calo del 39% rispetto all’anno precedente, oneri per oltre 3,5 milioni e una perdita d’esercizio di 1,7 milioni. Debiti per 104,7 milioni, un patrimonio netto di 7,1 milioni e un attivo di 124,8 milioni.”



Problemi giudiziari, non dissimili,  anche per un altro  campo, con annesso villaggio immobiliare in Sardegna. Si tratta del caso  Bagaglino Holding a Stintino:  il proprietario Mario Bertelli è finito in carcere insieme ad altre 8 persone. Le accuse nei loro confronti sono quelle di bancarotta fraudolenta, truffa e frode fiscale. L’inchiesta è della Procura della Repubblica di Brescia.(La Nuova Sardegna del 10 giugno 2002)


 Complessivamente le società fallite del gruppo Bertelli-Bagaglino-Country Village sono diciannove per uno stato passivo superiore ai 500 milioni di euro. Una miriade di proprietà che ha indotto il curatore fallimentare, Enrico Broli, a ricorrere ad un sito internet (www.venditefallimentaribagaglino.it) per offrire ai potenziali acquirenti tutte le informazioni necessarie su ogni singolo immobile corredate di fotografie. Nei giorni scorsi si è svolta la prima udienza davanti al gup del Tribunale di Brescia. E il 27 novembre quattordici aziende sarde si sono costituite parte civile contro le 76 persone indagate. Ad un pool di avvocati hanno affidato la loro richiesta di ottenere il riconoscimento dei danni morali e patrimoniali per 15 milioni di euro e il pagamento di crediti inseriti nello stato passivo delle società del gruppo per altri 15 milioni.Nella memoria consegnata alla Procura della Repubblica di Brescia vengono mosse accuse alle banche e agli amministratori del gruppo Bertelli responsabili a loro avviso di aver favorito il fallimento incorporando sette aziende già decotte. Questa decisione - hanno sostenuto i legali delle quattordici aziende sarde - avrebbe appesantito i debiti della Country Village, dichiarata fallita il 18 maggio del 2001.Per quanto concerne la parte penale dell’inchiesta, il giudice delle udienze preliminari deve decidere sulle richieste di rinvio a giudizio presentate dal pubblico ministero. Le accuse vanno dalla bancarotta fraudolenta.
 FINE 1° PARTE -SEGUE SU II POST

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